Ambulatorio Veterinario D.ssa Paola Sferrazza

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domenica 19 dicembre 2010

QUELLE PERICOLOSE MACCHIOLINE SENZA PELO

Frequentemente viene portato il gatto e più raramente il cane dal veterinario perchè sul corpo dell'animale sono comparse una o più chiazze senza pelo lasciando scoperta la cute sottostante e spesso la diagnosi è dermatofitosi comunemente conosciuta con il nome di TIGNA.


La dermatofitosi e un'infezione funginea superficiale che colpisce strutture cutanee cheratinizzate come unghie peli e strato corneo. I peli sono la localizzazione più frequente nel cane e nel gatto.
I dermatofiti più comunemente in causa sono il Microsporum canis il cui ospite preferito è rappresentato dal gatto; il Microsporum gypseum, fungo geofilo presente nel terreno e il Trichophytum  mentagrophytes i cui ospiti naturali sono rappresentati dal cane e dai roditori.

Le dermatofitosi sono delle patologie di particolare interesse perchè sono anche delle zoonosi cioè delle patologie che possono trasmettersi dall'animale all'uomo e viceversa.
I segni clinici sono estremamente variabili. La forma classica, specie in caso di infezione con Microsporum canis, è caratterizzata sia nel cane che nel gatto da aree localizzate con perdita totale o parziale del pelo, con frammenti di peli spezzati lunghi pochi millimetri facilmente asportabili oltre a lesioni minime come forfora leggera con apparenza polverosa nonchè un blando eritema.

Il prurito è generalmente assente e le aree più colpite sono il muso e le zampe; a volte soprattutto nel cane ci può essere un'invasione batterica secondaria allora in quel caso le lesioni tendono ad espandersi e può esserci un prurito variabile.
L'infezione delle unghie relativamente poco frequente, è detta onicomicosi per cui le unghie diventano fragili e deformi si rompono facilmente e cadono spontaneamente.

Per emettere una diagnosi di dermatofitosi oltre ad una scrupolosa anamnesi e una attenta visita clinica, esistono diverse procedure tuttavia la conferma della diagnosi e l'identificazione del fungo può essere ottenuta solo con l'esame colturale per miceti. Questo esame prevede l'asportazione di peli al bordo della lesione che poi vengono seminati in un terreno di coltura specifico per la crescita dei funghi patogeni e che contiene anche degli inibitori per la crescita dei batteri e dei funghi saprofiti ( cioè che non causano patologie ma che sono normalmente presenti nell'ambiente). Questi terreni vengono controllati giornalmente fino ad osservare la crescita delle colonie che vengono poi utilizzate per identificare il tipo di fungo patogeno tramite delle colorazioni specifiche.

L'obbiettivo della terapia deve essere quello di arrivare all'eliminazione del materiale infetto dagli animali colpiti, dagli eventuali portatori sani e dall'ambiente.
E' importante ricordare che le dermatofitosi hanno un periodo di incubazione molto lungo che può arrivare anche a venti-trenta giorni e che in questo periodo si può avere una contaminazione ambientale dove poi le ifee funginee in condizioni favorevoli possono sopravvivere anche diversi mesi; sempre per questi motivi non necessariamente il contagio dell'uomo avviene per contatto diretto con un animale malato ma spesso avviene in luoghi aperti o chiusi contaminati dalle spore funginee.
La terapia è locale e sistemica e consiste in una terapia locale, quindi sulla lesione stessa, con prodotti antimicotici applicati sulle lesioni o su tutto il corpo se l'infezione è molto estesa ; mentre la terapia sistemica  prevede la somministrazione per bocca di prodotti antimicotici di cui il più usato è la griseofulvina: Questo farmaco viene somministrato a stomaco pieno per evitare di provocare vomito, e con un pasto grasso per facilitarne l'assorbimento.
La terapia si continua generalmente fino a quando le colture funginee non diventano negative il chè di solito richiede dalle 4 alle 8 settimane di terapia.

Per quanto riguarda i rischi di contagio con l'uomo e importante ricordare che con opportune misure igieniche è possibile eliminare quasi completamente il rishio di contagio. A questo proposito è necessario fare un'accurata pulizia della casa innanzitutto con l'aspirapolvere soprattutto se si possidono tappeti e moquette, lavare i pavimente possibilmente con la candeggina, impedire ai gatti di dormire sui letti di casa, se i gatti dormono sul divano del soggiorno avere l'accortezza di mettere sopra un lenzuolo per poi lavarlo frequentemente in lavatrice, e ricordarsi che ogni volta che si tocca il gatto o il cane in terapia per dermatofitosi è necessario poi lavarsi bene le mani.

In passato è accaduto che molti proprietari di gatti abbiano deciso di abbandonare i loro animali spaventati da una diagnosi di dermatofitosi e questo era dovuto alla poca conoscenza della malattia e alla cattiva informazione; è importante ricordare invece che si tratta di una patologia non grave che opportunamente trattata regredisce completamente il cui unico inconveniente è la durata della terapia che deve durare da uno a due mesi.

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