Ambulatorio Veterinario D.ssa Paola Sferrazza

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domenica 19 dicembre 2010

LINEE GUIDA IN CASO DI AVVELENAMENTO

Tutti quanti sappiamo quanto sono curiosi i nostri animali e quanto sono bravi a mettersi nei guai, anche seri, fino a rischiare la vita. Per questo loro atteggiamento può capitare che il nostro gatto o il nostro cane si avveleneni e in quel caso oltre a ricorrere il più tempestivamente possibile al veterinario è importante conoscere alcune linee di comportamento che possono essere fondamentali per salvare la vita al nostro amico.


Innanzi tutto se abbiamo assistito all’avvelenamento bisogna sempre visionare la confezione contenente la sostanza tossica per leggerne la composizione e gli eventuali trattamenti consigliati in caso di assunzione accidentale; spesso le ditte produttrici indicano la concentrazione tossica, la forma (ad esmpio liquido polvere gas tavolette ecc.) la via di esposione al tossico (ad esempio ingestione, inalazione, via oculare ecc) e la possibilità di somministrazione di un antidoto. Un altro dato fondamentale ai fini prognostici e terapeutcii è la stima della quantità di veleno assunta e il tempo intercorso tra l’esposizione e l’insorgenza dei sintomi.
A questo punto prima ancora di ricorrere al veterinario è possibile cercare di limitare l’assorbimento del veleno da parte dell’organismo a patto di conoscere la via di esposizione (bocca, occhi, pelle, vie respiratorie)
In caso di INGESTIONE di sostanze tossiche non lesive per le mucose la prima cosa da fare è indurre il vomito e questo va fatto entro 30-60 minuti in soggetti vigili e coscienti e in assenza di problemi respiratori (il rischio, altrimenti, sarebbe quello di un passaggio del vomito nelle vie aeree con possibilità di polmonite ab ingestis cioè da materiale gastrico)
Per indurre il vomito esistono diversi metodi ma uno dei più semplici è quello di somministrare del perossido d’idrogeno (semplice acqua ossigenata al 3%) che agisce irritando la mucosa gastrica e si può dare per bocca alla dose di 1-2 millilitri per ogni kilo di peso corporeo.

Se invece sono state ingerite sostanze istolesive come acidi o basi forti o derivati del petrolio ( tipo kerosene, gasolio o liquido per accendini) non bisogna assolutamente far vomitare il cane in quanto con questa procedura è possibile procurare gravi lesioni secondarie alla mucosa dell’esofago della faringe e delle vie aeree.
Può essere utile la somministrazione di sostanze assorbenti come il latte ma solo se il veleno non è liposolubile, di uova (soprattutto l’albume) o meglio ancora di assorbenti intestinali come il carbone attivo associato ad un lassativo intestinale per provocare un’espulsione più rapida possibile del veleno. La dose di carbone attivato varia in base al tipo, alla quantità del veleno ingerito e alla presenza o meno di cibo; se si conosce la dose di veleno assunta è buona norma somministrare una dose di carbone 10 volte superiore a quella ingerita (questi pazienti andranno poi abbondantemente reidratati per evitare la costipazione)

In caso di INALAZIONE della sostanza tossica bisogna ventilarlo il più possibile e recarsi in ambulatorio il più presto possibile.

In caso di CONTATTO con la pelle è bene rimuovere la sostanza istolesiva con un panno asciutto e quindi proteggere il naso, la bocca e gli occhi per evitare l’inalazione o l’ingestione, quindi irrigare l’area con acqua corrente tiepida e lavarla con sapone per almeno 15 minuti.

Se vengono contaminati gli occhi si può provvedere a lavare con acqua o meglio con soluzione fisiologica per almeno 10-15 minuti. La soluzione fisiologica è meno aggressiva della semplica acqua del rubinetto nei confronti dei tessuti oculari e si può ottenere una soluzione simile aggiungendo 2 cucchiaini di the di sale da cucina a 1 litro di acqua.
Infine, dopo questi primi momenti di pronto intervento sarà necessario recarsi dal veterinario tempestivamente affinchè possa mettere in atto tutte le terapie d’urgenza che sono in grado di salvargli la vita.

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