Ambulatorio Veterinario D.ssa Paola Sferrazza

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martedì 25 dicembre 2012

RACCONTO DI NATALE......KIRA E LA NONNA


“ Pronto ambulatorio veterinario…”
“ si buongiorno, volevo un’informazione, mi trovo un una situazione difficile, possiedo un cane che ho adottato circa 3 anni fa, adesso mia moglie è incinta e il cane è diventato aggressivo, ha già attaccato mia moglie due volte ed io non posso più tenerlo in casa con noi e sono costretto a sopprimerlo…così volevo portarlo da lei per l’eutanasia..”
Queste parole sono risuonate nella mia testa come una bomba a mano…sopprimere, eutanasia..
“ Va bene, se la situazione è realmente questa, venga pure domani alle dieci con il cane..”
Tutto era strano in questa telefonata…il tono secco e scocciato del proprietario..la mancanza di dispiacere nella sua voce..e poi non aveva un suo veterinario di fiducia?? Perché rivolgersi a me che, tra l’altro, ero molto lontana dalle sua zona di residenza???
Troppe domande e nessuna risposta sensata.

L’indomani alle dieci mi aspetto che entri in ambulatorio un grande cane dallo sguardo diffidente ed aggressivo, ma la porta si apre e quello che entra altro non è che un’enorme massa di pelo morbido e dorato con un musino lungo affilato da Collie incorniciato da due occhi dolcissimi.
Non so perché ma non rimango stupita..cominciamo a parlare e così vengo a scoprire che questa persona ha già provato più volte a sbarazzarsi di questo cane, ma, essendo microchippata, non ci è mai riuscito e adesso è risoluto nel volersi sbarazzare di lei…
Nel frattempo, Kira, così si chiama, mi guarda con occhi misto interrogativo  speranzoso, e i suoi occhi mi raccontano tante cose..lui parla ma noi non lo ascoltiamo, la sua voce rimane in sottofondo, io e lei in silenzio parliamo…
Quando alla fine di tutto questo mi rivolgo al proprietario spiegandogli che io non sono un boia ma un medico e che questo cane non lo sopprimerò sicuramente, lui mi liquida con questa frase:
“ Lei faccia quello che vuole ma io stasera a casa con questo cane non ci torno!!”
Kira mi guarda ancora e sono convinta avesse capito tutto e il suo sguardo adesso è una supplica.
“ ho capito”, rispondo
“mi lasci il cane ed esca dal mio ambulatorio e, per favore, non ci metta più piede!!
Lui esce e finalmente siamo sole, Kira adesso mi guarda e scodinzola io la accarezzo e lei mi lecca la mano, in silenzio continuiamo a parlare.
Già ma adesso che faccio?? Dove la metto?? Con le mie 2 femmine non sembra andare d’accordo.
Bel problema mi sono presa in carico. Dopo un giro di telefonate tra i miei clienti finalmente trovo uno stallo in una cascina vicino a me, ma è solo per un mese poi devo trovare un’adozione.
Comincio a spargere la voce, stampo volantini, metto annunci, ma sembra che a nessuno interessi un cane di 5 anni dolce e peloso incapace di essere aggressivo.

Ennio ha sempre lavorato come manager di una grossa azienda e con il suo lavoro ha girato per tutto il globo parla molte lingue e la sua vita è decisamente piena e indaffarata.
Ha  due figli ormai grandi e una casa con un giardino meraviglioso.
Adesso però deve prendere una decisione difficile, sua mamma ormai è affetta da Alzheimer e non può più vivere da sola, per cui la scelta è tra la casa di riposo e portarsela a casa propria.
Sicuramente entrambe le decisioni comportano una rinuncia, da una parte l’affetto per la mamma e il senso di colpa nel doverla lasciare in una casa di riposo, dall’altra il dispiacere di lasciare un lavoro che gli ha sempre regalato soddisfazioni.
Ennio decide per il prepensionamento e la mamma viene a casa con lui.
Ma le cose non sono mai semplici e accudire una mamma ormai tornata bambina non è certo un’impresa semplice: la nonna si rifiuta di collaborare e starle vicino a volte è veramente difficile.

Ormai il mese è scaduto e ancora non ho trovato nessuno che voglia adottare quest’anima candida, sono disperata, mi hanno telefonato di andare a prendere il cane e adesso sto camminando con Kira accanto a me, mentre cammino piango guardando avanti e lei fiduciosa trotterella serena.
Ormai sono alle strette e dovrò fare quello che non avrei mai voluto fare, cammino ma non vedo nulla, solo la mia amarezza e gli occhi dolci di Kira.
E così mentre cammino come un automa sbatto contro qualcuno..

“ Ciao Ennio scusami ma non ti avevo visto..”
“ Ciao Paola come stai? Cosa fai in giro con questo cane?
A queste parole la mia amarezza esplode e tra le lacrime gli racconto tutto..
Ennio guarda Kira che delicatamente gli sta leccando una mano, guarda me poi guarda lei e le dice:
“ Vieni Kira andiamo a casa!”
Io rimango lì, ammutolita e stordita incapace di capire se era un sogno o realtà, poi il mio cuore ha ricominciato a battere..Kira ha una casa.

“Di chi è questo cane???!!! Non lo voglio questo cane!! Mandalo via”
Ma Kira, paziente, non si spostava di lì e con sguardo materno e vigile controllava la nonna.
“ Kira vai a svegliare la nonna, è tardi e ancora sta dormendo” e Kira si precipitava su dalle scale e dolcemente cominciava a mugulare all’orecchio della nonna, lei apriva gli occhi e invece di urlare inferocita perché Ennio voleva svegliarla, vedendo Kira sorrideva e poi lentamente si alzava aiutata dall’efficientissima Kira che la accudiva meglio di una quasiasi infermiera
Se la nonna faceva i capricci per mangiare Kira abbaiava e la sgridava finchè non terminava il suo pasto e se la nonna di notte non stava bene Kira correva a svegliare Ennio, preoccupatissima e non si riaddormentava finchè con la nonna non era tutto a posto.
Ma quando tutto era a posto Kira amava prendere il sole in veranda con la nonna seduta in poltrona e lei sdraiata acconto a lei sembrava volesse godersi il giusto riposo dopo tanto lavoro e a guardarle sembravano ed erano due esseri in completa armonia.
Amavo andare a trovare Kira nel suo grande giardino alberato, lei mi accoglieva sempre con la sua eleganza e discrezione, ma sempre allegra ed affettuosa, ed ogni volte che la vedevo il mio cuore veniva travolto da una ventata di gioia.
Negli anni Kira ha accudito la nonna con passione e dedizione amandola e proteggendola, molto più di quanto lo stesso Ennio, per sua ammissione, avesse potuto fare.
Poi, dopo la scomparsa della nonna Kira si è goduta la vecchiaia accanto a Ennio nel suo grande giardino e sonnecchiando nella sua amata veranda tra tulipani e rose gialle, finchè un giorno Ennio, come temevo mi ha chiamata, perché Kira ormai non era più in grado di alzarsi, con il suo grande sederone peloso.
Erano passati tanti anni e kira ora, era vecchia e stanca ma dover andare ad addormentare Kira per l’ultima volta è stato difficile e doloroso.
Sotto l’ombra di un albero in giardino seduti accanto  a lei, io ed Ennio non avevamo modo di consolarci a vicenda, ma lei ci guardava serena e ci consolava scodinzolando.
Poi i suoi occhi si sono chiusi e con lei un grande cuore.

Buon Natale!

Paola