Ambulatorio Veterinario D.ssa Paola Sferrazza

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giovedì 14 luglio 2011

RABBIA? NON CHIUDERE GLI OCCHI A QUESTO PROBLEMA


La rabbia silvestre è una malattia infettiva virale ad esito letale (al 100%) che colpisce il sistema nervoso centrale degli animali a sangue caldo (incluso l’uomo).

Il virus penetra nell’organismo attraverso una ferita (di solito un graffio, un morso o la saliva di un animale infetto), si replica nelle cellule muscolari e diffonde attraverso i nervi ed i tendini fino a raggiungere il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale). Da qui il virus si estende nuovamente lungo i nervi fino alla periferia.

Il rischio maggiore per i nostri animali è dato dal contatto con animali selvatici (volpi, moffette, topi, furetti, pipistrelli, ecc.). Va ricordato che solo i mammiferi possono infettarsi e sviluppare la rabbia infatti uccelli, pesci e rettili non si ammalano e non trasmettono questa malattia.

Se il nostro animale domestico (cane, gatto, furetto, coniglio, ecc.) entra a contatto stretto con un animale malato e contrae la Rabbia il primo segno che noteremo in lui è il cambiamento di comportamento. Così, se l’animale selvatico infettato perde la naturale diffidenza nei confronti dell’uomo, il nostro pet assumerà un atteggiamento aggressivo a cui seguiranno difficoltà nei movimenti, paralisi ed infine la morte. E’ estremamente importante, se il nostro piccolo amico viene morso o entra in colluttazione con un animale selvatico, pulire bene la ferita con acqua e sapone per diversi minuti (almeno 15) in modo da ridurre il rischio di infezione e portarlo al più vicino pronto soccorso perché gli vengano apportate le necessarie cure mediche.

E’ importante sottolineare che un animale che contrae l’infezione può manifestare i sintomi a distanza di settimane o mesi quindi non sempre si può risalire all’esatto momento in cui è avvenuta l’infezione.

Quali precauzioni può quindi prendere un proprietario per evitare questo rischio?

Una prima precauzione è quella di evitare che il nostro piccolo amico entri in contatto con animali selvatici anche se questi si mostrano socievoli e tranquilli.
E’ sconsigliabile adottare animali selvatici, e se questi si mostrano stranamente amichevoli è meglio segnalare il fatto all’Asl di competenza, alla polizia municipale o alla guardia forestale.
L’attenzione più importante resta comunque quella di vaccinare il proprio pet.
Va ricordato che la vaccinazione antirabbica è obbligatoria per tutti gli animali che espatriano (in questo caso dopo la vaccinazione è necessario recarsi presso la propria Asl per il rilascio del passaporto) e dal 2009 anche per gli animali che risiedono o transitano nelle regioni di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trento.
Anche se alcuni vaccini hanno una durata superiore all’anno per questi animali la vaccinazione DEVE OBBLIGATORIAMENTE  essere fatta tutti gli anni.

La Rabbia è ricomparsa in Italia nel 2008 in seguito allo sviluppo di un’epidemia originatasi in Slovenia. Anche se sono state attuate vaccinazioni a tappeto degli animali selvatici e probabilmente l’infezione resterà confinata a queste regioni il nostro consiglio è quello di vaccinare gli animali che vivono su territori in cui possono entrare in contatto con animali selvatici. Questo permetterà a noi ed al nostro piccolo amico di non essere i protagonisti di una storia a fine drammatico che renderebbe anche la nostra regione una regione colpita da Rabbia.

                      

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