Ambulatorio Veterinario D.ssa Paola Sferrazza

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venerdì 16 dicembre 2011

I TUMORI MAMMARI NELLA CAGNA

La specie canina è una delle più esposte all'insorgenza di forme tumorali a carico delle mammella. Tali patologie, più frequenti nei soggetti di razza pura, si riscontrano prevalentemente fra le femmine di età compresa tra i 6 e i 12 anni.
A confronto con le altre specie e soprattutto con l'uomo molto colpito da questa patologia, quella canina presenta la più elevata incidenza di tumori a carico della mammella.

Nei soggetti di sesso femminile e di età generalmente compresa tra i 6 e i 12 anni il tessuto mammario costituisce la struttura che più frequentemente risulta colpita da forme tumorali..
Oltre all'età va sottolineata l'influenza dell'apparato riproduttore sull'insorgenza delle forme neoplastiche: si è infatti osservato che le femmine non sterilizzate presentano il rischio di sviluppare tumori mammari in misura tre volte superiore rispetto alle femmine operate. Tuttavia va anche precisato che molto dipende dal momento in cui è stato effettuato l'intervento di sterilizzazione: infatti più tardi viene effettuato nel tempo questo intervento e maggiori sono le possibilità di insorgenza delle neoplasie mammarie e soltanto se si opera la femmina prima che abbia manifestato i segni del primo calore, possiamo ridurre il rischio di sviluppo di tumori mammari allo 0,5%; tale valore tende poi a salire quando si opera tra il primo e secondo calore, fino a raggiungere e uguagliare quello riferito ai soggetti non sterilizzati, se si rimanda l'intervento a quando l'animale ha superato i quattro calori o i tre anni di età.

Anatomicamente parlando il cane presenta quattro paia di ghiandole mammarie e tutte quante possono sviluppare forme tumorali, anche se c'è una maggiore incidenza a livello di mammelle inguinali.
Come per altri tipi di tumori del corpo, possono essere  forme benigne o forme maligne secondo criteri che si basano sull'invasività del tumore nonchè sulla possibilità di diffondere per via metastatica, nel caso del tumore mammario per lo più ai polmoni.
A livello del tessuto mammario abbiamo un 50% di tumori benigni come fibromi o fibroadenomi, e un 50% di tumori maligni, sarcomi, carcinosarcomi. Sono proprio questi che attraverso le vie linfatiche ( tramite  i linfonodi) o il circolo sanguigno possono provocare metastasi determinando lo sviluppo di altre masse tumorali in sede polmonare, epatica,  renale o ossea.

Sulle cause di insorgenza di questa patologia anche se non si è ancora arrivati a definire una precisa eziopatogenesi si è tutti concordi nell'affermare esiste un preciso ruolo nell'insorgenza di questi tumori, svolto dagli ormoni sessuali (estrogeni e progesterone) soprattutto per gli adenocarcinomi.
I segni clinici sono rappresentati da rilevamento di una o più masse in corrispondenza del tessuto mammario che possono avere a seconda del momento di insorgenza dimensioni che variano dal seme di miglio a masse molto voluminose che tendono progressivamente ad aumentare fino ad arrivare ad ulcerare la cute.
Naturalmente le diagnosi si basa sul rilevamento  del o dei noduli a livello di tessuto mammario e dall'esame citologico dei noduli stessi.

La terapia consiste nell'asportazione delle masse che avviene o con l'asportazione della fila mammaria interessata o con l'asportazione comprendente anche i linfonodi regionali.  Spesso poi con la mastectomia si esegue anche la sterilizzazione dell'animale per ridurre al minimo il rischio di recidive.
In ultimo ad ogni intervento di asportazione di neoplasia è estremamente importante eseguire sempre una biopsia perchè solo l'esame istologico può definire l'esatta natura della massa e da la possibilità di emettere una prognosi molto importante per la salute del nostro cane.

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